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“Prendi un biscotto, Potter”: l’epicità di una scena

14 Ottobre 2018 gian-tucc 3 min read

“Prendi un biscotto, Potter”: l’epicità di una scena

14 Ottobre 2018 Neville 3 min read

“Prendi un biscotto, Potter”. Se questa frase non vi dice niente, probabilmente non avete letto i libri. E per questo vi siete persi non poche scene memorabili…


Se non avete mai letto i libri di Harry Potter, iniziate ora. Non staremo qui a spiegarvi nel dettaglio perché dovreste, ma speriamo di indurvi a farlo riportandovi uno dei momenti più leggendari dell’intera saga letteraria. Vedendo solo i film, non avete avuto che un assaggio dell’epicità della McGranitt: nei libri è tutta un’altra storia. E in particolare nel quinto: sin dal primo istante in cui Minerva osserva la Umbridge, ci rendiamo conto di quanto il loro rapporto, nel corso della storia, sarà leggermente conflittuale. Certo, i diverbi non mancano neanche nella trasposizione cinematografica, ma nei libri la Rowling si diverte a mettere in scena degli arguti e frequenti scambi di battute tra la grandiosa direttrice di Grifondoro e l’antipatico rospo rosa.


Harry Potter e l’Ordine della Fenice, capitolo 12: La professoressa Umbridge. Alla prima lezione con la nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Harry osa affermare che Lord Voldemort è tornato; la Umbridge tenta di convincere gli studenti che si tratti di una terribile bugia, ma Harry – nel pieno della sua crisi ormonale – non demorde, e gli viene inflitta quella che sarà una brutale punizione. Fin qui, il film procede di pari passo. Tuttavia, il capitolo non finisce qui: la discussione continua. Harry non smette di urlare contro la Umbridge, che quindi gli ordina di portare un messaggio alla McGranitt, in cui informa la direttrice di Grifondoro del comportamento dell’alunno. Harry, sempre più infuriato, si reca nell’ufficio della McGranitt, che legge il messaggio della collega…

«È vero che hai urlato contro la professoressa Umbridge?»

«Sì» rispose Harry.

«E le hai dato della bugiarda?»

«Sì».

«Le hai detto che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è tornato?»

«Sì».

La professoressa McGranitt si sedette alla sua scrivania e osservò Harry, accigliata. Poi disse: «Prendi un biscotto, Potter».

Ed eccola, una di quelle frasi diventate leggendarie, uno dei momenti più memorabili regalatici dalla McGranitt. Ma cosa significa quella frase? Cosa intendeva la McGranitt con “Prendi un biscotto, Potter”?


In apparenza, sembrerebbe semplicemente un invito a calmarsi, ipotesi confermata dalle battute successive.

«Prendo… che cosa?»

«Prendi un biscotto» ripeté lei impaziente, indicando una scatola di latta stampata con un disegno scozzese in cima a una pila di documenti sulla scrivania. «E siediti».

[…] Sprofondò in una sedia di fronte a lei e prese uno Zenzerotto, confuso e spiazzato […].

Ma alla frase può essere attribuito un ulteriore significato, che dona al dialogo quell’epicità di cui stiamo parlando dall’inizio: con il suo umorismo asciutto, la McGranitt lascia intendere che sta dalla parte di Harry, simpatizza per lui, e difende la sua causa. Non può darlo a vedere apertamente (e infatti, subito dopo, invita Harry a calmarsi e a stare attento, specie perché la Umbridge ha rapporti assai stretti col Ministero), ma la McGranitt appoggia totalmente Harry. D’altronde, appoggerebbe chiunque andasse contro la Umbridge:

Di tutto il personale, soltanto Gazza sembrava intenzionato ad aiutarla [la Umbridge]. Addirittura, una settimana dopo la fuga di Fred e George, Harry vide la professoressa McGranitt passare accanto a Pix che trafficava intorno a un lampadario di cristallo, e poteva giurare di averla sentita sussurrare al poltergeist: «Si svita dall’altra parte».


E tu, come interpreti la battuta della McGranitt? Qual è il momento in cui l’hai amata? Faccelo sapere nei commenti!

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Neville
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