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Stuart Craig e la magia dietro le scenografie di Harry Potter

27 Ottobre 2016 eric-bard 3 min read

Stuart Craig e la magia dietro le scenografie di Harry Potter

27 Ottobre 2016 Mikasa 3 min read

Vi siete mai domandati da dove arrivassero le stravaganti strutture del mondo magico e chi potesse averle ideate? La capanna dal tetto a punta di Hagrid, le colonne irregolari della Gringott e, ovviamente, il castello di Hogwarts, tutti luoghi che hanno accompagnato la nostra infanzia e che, inevitabilmente, ora hanno un qualcosa di “casa”. Ma di chi è stato il compito di fungere da mediatore tra la mente di J.K. Rowling e la pellicola cinematografica? Il suo nome è Stuart Craig.

Dietro le quinte dei fantasiosi luoghi che hanno accompagnato l’intera saga c’è una mente, e il suo nome è Stuart Craig, scenografo britannico vincitore di ben tre premi Oscar e due BAFTA alla miglior scenografia, tra cui uno nel 2005 per Harry Potter e il Calice di Fuoco.

Craig è la mente dietro alcune delle ambientazioni più iconiche dell’intera saga di Harry Potter, vediamone alcune!


La capanna di Rubeus Hagrid

Come non riconoscere l’iconica casetta dal tetto appuntito, soprattutto se accanto si trova la fedelissima moto con cui Rubeus Hagrid sorvola i cieli e con cui ha tratto in salvo Harry la notte della morte dei suoi genitori.

Stuart Craig la immagina proprio come rappresentata fedelissimamente nei film: piccola, fatta di mattoni e dal tetto appuntito, con delle modeste scalette che conducono all’entrata.


Il ponte

stuart craig

Tutti, almeno una volta, abbiamo pensato ”Ma come diavolo fa a rimanere in piedi?!”. Beh, certamente non grazie a una struttura salda, che tuttavia si adatta perfettamente alle scenografie insolite e all’apparenza assolutamente impossibili che Stuart Craig ha proposto nel corso dei film.

Che si tratti di magia allora? Probabilmente sì, considerando che l’unica cosa in grado di buttarlo giù sono stati gli esplosivi piazzati dal piromane per eccellenza Seamus Finnegan.


Diagon Alley

Varcato il muro di mattoni che porta a Diagon Alley, tutti ci siamo sentiti un po’ Harry per un attimo: abbagliati, incantati e assolutamente travolti dall’atmosfera magica che pervade la stradina che tutti abbiamo amato e che in cuor nostro avremmo voluto attraversare, magari per comprare la nostra prima bacchetta o una Nimbus 2000.


Hogwarts

«Immagino Hogwarts come un enorme, irregolare e un po’ spaventoso castello, con un guazzabuglio di torri e merli. Proprio come la casa dei Weasley, è una costruzione non visibile ai Babbani, perchè protetta dalla magia.»
-J.K. Rowling

E così è stato, non avremmo potuto chiedere una Hogwarts migliore. Anche noi, dopotutto, siamo saliti sulle barche che portavano gli studenti del primo anno alla loro nuova casa e anche noi abbiamo provato quel briciolo di euforia: non vedevamo l’ora di salire le scale e di attraversare i corridoi chiacchierando con i quadri, e di sederci al ricco banchetto di benvenuto.

Ci siamo sentiti, non appena intravista la sagoma imponente del castello di Hogwarts nell’oscurità, immediatamente a casa.

A tal proposito, potete trovare qui un’intervista a Stuart Craig in persona, davanti alla rappresentazione in scala del castello di Hogwarts al Warner Bros Studio Tour di Londra.


J.K. Rowling ha ideato un mondo fantastico, difficile da ricreare attraverso la punta di una matita o effetti speciali. Eppure è successo, come se Stuart Craig fosse entrato per un attimo nella sua mente e avesse registrato perfettamente ogni suo desiderio, dando anche a noi lettori e spettatori la possibilità di sbirciare nell’immaginazione della scrittrice che ha accompagnato la nostra infanzia.

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