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Evanna Lynch racconta di Alan Rickman

15 Gennaio 2016 chia-digr 5 min read
Evanna Lynch racconta di Alan Rickman

Evanna Lynch racconta di Alan Rickman

15 Gennaio 2016 Nox 5 min read

Dopo il tweet in cui la giovane attrice dava l’ultimo saluto ad Alan Rickman, Evanna ha pubblicato sul suo profilo Facebook questo commovente messaggio:

Non ho molte storie da condividere su Alan Rickman perché, sinceramente, ero terrorizzata da lui come Piton e, nel corso dei film, gli stavo sempre alla larga. Voglio però condividere gli incontri brevi ma significativi che ho avuto con lui.

Probabilmente è stato l’unico membro del cast che ha soddisfatto le mie aspettative da fangirl. Tutti sono usciti dalle loro parti per essere gentili con me, mi hanno fatta sentire la benvenuta nella famiglia Potter, lui invece è rimasto impassibile, è rimasto Piton. 

Così ho pensato che lui fosse Piton. Mi facevo piccola piccola ogni volta che lo vedevo camminare scivolando in quelle grandi, ombrose vesti nere. Le uniche persone con le quali non mantenne la distanza erano le folle di bambini che portava a pranzo in mensa.

Era strano che gli attori adulti pranzassero in mensa, ma era ancora più strano che Piton lo facesse, circondato da un gruppo di chiassosi bambini. Mi è stato detto che erano suoi amici e che no, a me non sarebbe stato permesso di portare così tanti ospiti. Ma nessuno si è mai immaginato di dire ad Alan che non avrebbe dovuto invitare i suoi amici agli Studios ogni settimana. 

Così, la vista bizzarra di Piton nel suo vestito tutto nero, da pipistrello, seduto con testa e spalle che spuntavano sopra una banda di bambini innaturalmente impassibile, divertiva tutti.

Per me, questi scorci di Piton che parlava abbastanza amabilmente a quei ragazzi è stato l’unico indizio che c’era un Alan anche lì e che era in effetti molto, molto gentile.

Solo pochi anni più tardi ho avuto la possibilità di incontrare Alan come se stesso. È stato a una cena di beneficenza dove i nostri posti erano uno accanto all’altro. Iniziai a farmi prendere abbastanza dal panico, chiesi anche a un altro ospite se avesse voluto prendere il mio posto!

Ma l’organizzatore insistette affinché ci sedessimo ai nostri posti assegnati e così mi preparai per la conversazione più imbarazzante della mia vita! Mi sedetti e fui scioccata quando lui mi accolse calorosamente e chiamandomi per nome. Il mio vero nome!

Questo fattore mi mise a mio agio e mi rese felice, ma pensai che lui sarebbe stato più interessato al suo piatto piuttosto che a mantenere una conversazione con me. Lui invece continuò a parlare con me, mi fece un sacco di domande, sinceramente interessato a miei interessi e progetti.

La conversazione andò rapidamente verso la recitazione e, al tempo, ero stressata per la pressione che sentivo per essere già un’attrice di successo e che avrei avuto il tempo contato per fare altri errori. 

Ero consapevole che stavo parlando solo di me così cercai di spostare la conversazione su di lui ma Alan voleva solo aiutarmi. Mi disse che lui non sapeva quello che avrebbe voluto fare quando era a scuola, che era andato ad una scuola d’arte prima, per essere un artista grafico, e aveva iniziato a recitare solo qualche anno più tardi, quando fece domanda per la scuola di recitazione.

Come attrice, già devo mentire sulla mia età a 24 anni, sembra incredibile che Alan abbia trovato la sua vocazione e iniziato il suo viaggio di recitazione solo a 26 e si è rivelato… Alan Rickman.

Quando gli dissi che ero preoccupata che se non avessi tirato fuori me stessa in tempi brevi avrei potuto perdere le opportunità più importanti della mia vita e non avrei mai potute averle indietro, lui semplicemente mi disse che mi stavo concentrando sulla cosa sbagliata. Mi disse di non preoccuparmi di arrivare “lì” e invece di concentrarmi sul nutrire la mia anima e il mio cuore spostandomi da un posto all’altro.

E poi mi diede il consiglio di recitazione più bello che mi sia mai stato dato. “La gente pensa che stanno guardando questo”, disse agitando la mano davanti al suo volto, “ma in realtà stanno guardando questo” e si battè il pugno sul centro del petto, verso il suo cuore.

Dopo cena lo ringraziai per il consiglio, anche se per qualche motivo respinse l’idea che me ne avesse dato qualcuno (non so perché). Quel consiglio a ogni modo è veramente rimasto con me e mi ha fatto iniziare a vivere in modo diverso. Mi sono sentita più in sintonia con il mio cuore, ho seguito i suoi ritmi e desideri e mi sono arresa alla necessità di controllare la mia vita.

Dopo quell’incontro ho pensato molto a lui e alla persona veramente incantevole, gentile, generosa che era.

Da qualcuno saggio e venerato come lui, il dono più grande che si può ricevere è la massima attenzione e presenza in quel momento. La maggior parte delle persone del suo livello di talento e intelligenza sono molto occupate e sono ansiose che voi conosciate questi loro aspetti.

Inizi a parlare con loro e i loro gli occhi già sfrecciano agli angoli della stanza. Le dita sono desiderose di raggiungere i loro telefoni dove un milione di persone più interessanti stanno intasando la posta. Non possono permettersi di spendere il loro tempo e interi pensieri solo su di voi, quindi alcuni ti concedono un po’ della loro attenzione ma per poco.

Ma Alan Rickman non era affatto così. Nell’ora in cui mi sono seduta con lui, è riuscito a essere completamente presente, gentile, attento e curioso con qualcuno che non si aspettava o che non cercava quella partecipazione da lui. Si dice molto su di lui, che fosse una bella persona, e che dovesse avere disciplina per restare nel personaggio così tanto.

Deve essere stato difficile interpretare Piton e aver alienato tutti gli aspetti di se stesso con il personaggio. Deve essere stato difficile smettere di sorridere alla gente. E faticoso mettere gli altri così a disagio. Non ci sono molti attori che arriverebbero a tanto per l’integrità del loro personaggio. C’erano ragioni profonde e strazianti perché Piton non sorrideva mai, perché lui era un tale solitario e il più testardo degli adulti.

Ho davvero apprezzato il fatto che gli importasse così tanto del suo personaggio, che non considerava Harry Potter come un ‘film per bambini’, un lavoro a portata di mano e uno stipendio considerevole. Amava e onorava Piton come tutti i personaggi amati meritano e ha reso il mondo di Harry Potter molto più reale per noi.

Non riesco a credere che non sia qui più. Io credo ancora che, in qualche modo, gli attori siano immortali, come i personaggi che interpretano, anche se poi ci lasciano.

Vi prego di onorare la sua memoria e quello che ci ha dato per continuare a parlare e a condividere storie. Solo continuando a celebrare la sua eredità sarà ancora qui, come ci piace dire, “Sempre”.

Alan

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