Categorie

Archivi

Meta

L’incanto Patronus è efficace contro la depressione?

8 Aprile 2018 eleo-manc 4 min read

L’incanto Patronus è efficace contro la depressione?

8 Aprile 2018 Priscilla 4 min read

J.K. Rowling ha creato i Dissennatori come metafora della depressione. Ma, nella vita reale, basta davvero un pensiero felice per evocare un “Patronus” in grado di sconfiggerla?

J.K. Rowling non ha mai fatto mistero di aver sofferto di depressione in passato. In un’intervista al Times risalente al 2000 ecco come descriveva la malattia:

La depressione è la cosa più spiacevole che io abbia mai sperimentato. È l’incapacità di riuscire a immaginare che un giorno sarai di nuovo allegro. È l’assenza di speranza. Una sensazione soffocante, che è molto diversa dalla tristezza. La tristezza fa male ma è un sentimento sano. È una cosa necessaria da provare. La depressione è tutt’altra cosa.

L’autrice stessa ha paragonato la depressione al potere malefico che i Dissennatori esercitano sulle persone (per un approfonditamento su queste orrende creature cliccate qui). Ma se questa metafora è davvero calzante, a cosa corrisponde l’incanto Patronus?

Un pensiero felice

«Che aspetto ha un Patronus?» chiese Harry curioso.

(Lupin) «Ciascuno è unico per il mago che lo evoca».

«E come si fa a evocarlo?»

«Con un incantesimo che funziona soltanto se ti concentri con tutte le tue forze su un solo ricordo molto felice».

Harry cercò un ricordo felice. Di sicuro nulla di quanto gli era successo dai Dursley poteva andare. Alla fine scelse la prima volta che aveva cavalcato un manico di scopa.

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. Capitolo 12: Il Patronus.

Per evocare un Patronus è necessario concentrarsi su un ricordo felice. Come accenna il Professor Lupin nel terzo volume, deve trattarsi di un solo intenso ricordo specifico. Harry fruga nella sua memoria ed esclude categoricamente tutti i momenti passati dai Dursley che, tuttavia, costituiscono gran parte della sua vita e dei suoi ricordi. I ricordi inizialmente scelti da Harry non risultano abbastanza efficaci da evocare il Patronus, mentre sarà proprio il pensiero di ciò che lo portato a lasciare la sua triste vita precedente la chiave per far funzionare l’incantesimo.

(Harry) Si spremette le meningi. Un ricordo molto, molto felice… uno da poter trasformare in un buon Patronus forte…

Il momento in cui aveva scoperto che era un mago, e che avrebbe lasciato casa Dursley per andare a Hogwarts! Se non era quello un ricordo felice, allora… Concentrandosi molto intensamente su ciò che aveva provato quando aveva capito che se ne sarebbe andato da Privet Drive, Harry si alzò e affrontò ancora una volta la cassa.

Col tempo, Harry ha imparato a padroneggiare molto bene l’incanto Patronus. Ciò può derivare dal fatto che si è reso capace di gestire bene la propria emotività sfruttando la profonda intensità dei suoi, purtroppo, pochi ricordi felici.

Harry e Lupin Patronus

Il “mood congruity effect”

Ma perché è così difficile pensare a un ricordo felice quando si è depressi? Sul punto, gli psicologici moderni hanno analizzato un particolare meccanismo cognitivo che hanno chiamato “mood congruity effect” (memoria dipendente dall’umore). È così definito il fenomeno in base al quale una persona tende a ricordare momenti congrui con il proprio stato emotivo.

Per chi è depresso, ciò può tradursi in una spirale di pensieri negativa, fino a fargli figurare la propria vita come una serie di insuccessi ed eventi tristi. Interrompere questo flusso di pensieri è davvero molto faticoso e richiede un dispendio notevole di energie mentali.

Depressione

Come evocare un Patronus?

(Lupin) «Il Patronus è una forza positiva, una proiezione delle cose di cui si alimenta il Dissennatore: la speranza, la felicità, il desiderio di sopravvivere. Ma non può provare la disperazione come i veri esseri umani, quindi i Dissennatori non sono in grado di fargli del male…»

Come abbiamo spiegato, spezzare un flusso di pensieri negativi è davvero complesso. Tuttavia, ammesso che uno ci riesca, ciò basterebbe per superare un momento critico della propria vita? La risposta a questa domanda varia sicuramente da soggetto a soggetto. Vero è, però, che in assenza di bacchetta e poteri magici nessuna figura argentea e nebulosa verrà in nostro soccorso. Ciò nonostante, possiamo adattare la figura del Patronus nel mondo reale a qualcos’altro.

La parola “Patronus” deriva dal latino e significa “protettore”. L’etimologia riporta subito alla mente l’idea di una figura esterna in grado di difendere e fare da scudo contro gli attacchi. In questa nuova prospettiva, ciò che serve è un aiuto di qualcuno che è in grado di vedere la situazione con sufficiente lucidità. Questa persona può un familiare, un amico o un professionista, l’importante è trovare qualcuno in cui si ripone una grande fiducia.

Salute mentale


La forza di volontà

L’accezione che abbiamo dato a questo “Patronus reale” non implica, tuttavia, il delegare il benessere a qualcuno al di fuori della propria persona. Alla base, infatti, deve esserci sempre un “ricordo felice” che possiamo reinterpretare meno rigorosamente rispetto a ciò che descrive Lupin. In questo senso, infatti, il pensiero felice è qualcosa che muove la capacità di resilienza e che spinge a combattere quando tutto sembra perduto.

Nella saga non viene mai detto che se c’è un modo per eliminare definitivamente un Dissennatore (d’altronde, non siamo proprio sicuri che siano esseri “vivi”). Se questa parte della metafora vi può sembrare avvilente, sappiate che non è così. Nella vita vera, moltissime persone combattono quotidianamente contro i propri Dissennatori. Ma, con un pensiero felice e un Patronus al nostro fianco, non c’è neppure bisogno di una bacchetta magica per scacciarli via.

Harry Patronus

Oggi che la salute mentale, finalmente, non è più un tabù, argomenti di questo genere dovrebbero essere trattati più spesso, ma sempre con le dovute cautele. Ricordatevi di prendervi sempre cura di voi stessi.

Commenti

Priscilla
Priscilla

All posts
×