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Immortalità: la guida di Pottermore

16 Gennaio 2018 vale-long 4 min read
L'immortalità nella guida di Pottermore

Immortalità: la guida di Pottermore

16 Gennaio 2018 Caskett 4 min read

Il giorno della sua resurrezione, Voldemort raccontò ai suoi seguaci una storia di quasi morte e mezza vita. Anni passati ad occupare corpi di animali e la possessione di Raptor per cercare la Pietra Filosofale. Tutto a un solo scopo: ottenere l’Immortalità.

Ma Voldemort non è il primo personaggio, immaginario o non, con il desiderio dell’immortalità. Abbiamo solo bisogno di guardare all’antica leggenda della Pietra Filosofale e dell’Elisir di lunga vita per confermarlo. Quindi, da dove deriva questo concetto di vita eterna e come è diventato così radicato nella nostra cultura? Ecco qua la guida che ci propone Pottermore.

Cos’è l’immortalità?

Immortalità s. f. [dal lat. immortalĭtas –atis]. – 1. L’essere immortale, condizione di chi, o di ciò che, è immortale: l’idegli dèil’idell’anima. Anche in senso estens., fama durevole, imperitura: aspirare all’i.; acquistare l’icon una grande operaconsacrare all’iun eroe2. In araldica, il rogo su cui è posta la fenice.

immortalità in Vocabolario – Treccani

Perciò, si può dire che l’Immortalità sia la capacità di vivere per sempre, come anche che qualcosa o qualcuno sia senza tempo, nel senso che la loro fama è che così grande che non verranno mai dimenticati. Quella che Voldemort desidera è l’immortalità nel senso letterale di non morire mai. Lo sa che non verrà dimenticato facilmente ma lui vuole la vita eterna.


 Da dove deriva?

Il concetto di vita eterna è vecchio coma la vita stessa. Per esempio, è una base di quasi tutte le religioni del mondo. Buddismo, Cristianesimo, Induismo, Islam e Giudaismo credono in una vita dopo la morte. Inoltre, è stato ampiamente esplorato dalla filosofia classica e moderna. L’immortalità dell’anima era un punto fondamentale, ad esempio, nella dottrina del filosofo greco Platone. Ma ci sono anche storie di immortalità fisica che vanno ugualmente indietro nel tempo.


L’immortalità nelle culture antiche

Nicolas Flamel alla ricerca dell'immortalità

Il poema più antico di cui siamo a conoscenza sull’argomento “Immortalità” è quello mesopotamico l’Epopea di Gilgameš, risalente a circa 4000 anni fa. Narra del tentativo da parte del protagonista di diventare fisicamente immortale. Attorno al 200 AC, poi, il primo imperatore della Cina, Qin She Huang, era così ossessionato dal raggiungere l’immortalità da essersi probabilmente ucciso da solo mangiando mercurio, che all’epoca si pensava avesse proprietà longeve.

Nel quattordicesimo secolo, infine, si raccontava la storia del vero Nicolas Flamel, che appare nella Pietra Filosofale come il creatore, appunto, della Pietra Filosofale. Si dice avesse usato l’elisir di lunga vita prodotto dalla Pietra per vivere per secoli, spostandosi con sua moglie dalla Francia, la sua terra nativa, all’India dopo aver falsificato le proprie morti.


 L’immortalità può essere raggiunta?

Turritopsis Nutricola, medusa dell'immortalità

Secondo alcuni l’immortalità biologica (il non invecchiare) potrebbe idealmente essere possibile, un giorno, grazie al progresso scientifico. Anche se ciò non renderebbe comunque invulnerabili ai danni fisici.

C’è un fatto interessante che incoraggia questa tesi. Esiste una specie animale biologicamente immortale: la Turritopsis Nutricula, chiamata anche medusa immortale. Studi mostrano come questo piccolo organismo non solo si rifiuta di morire, ma riesce anche ad invecchiare all’inverso, diventando sempre più giovane fino a quando ricomincia il suo ciclo vitale. È stata chiamata anche la medusa Benjamin Button, in onore della storia omonima di F. Scott Fitzgerald, che nel 2008 è anche diventata un film. Scoprire i segreti della medusa immortale potrebbe aprire infinite possibilità per il genere umano.


 L’immortalità nella letteratura

Epopea di Gilgamesh, poema sull'immortalità

Dall’Epopea di Gilgameš, l’idea di un essere umano immortale o di una creatura simile ha dominato le trame dei romanzi. I vampiri, un punto fisso nella letteratura dall’inizio del diciottesimo secolo, sono molto difficili da uccidere, essendo immuni alla morte a meno che non avvenga in un modo molto preciso (ad esempio con un paletto di legno nel cuore). Altre storie attribuiscono l’immortalità a un oggetto, come nel caso del dipinto di Dorian Gray nel libro Il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Altre ancora fermano i loro personaggi in un sonno eterno, come la favola della Bella Addormentata o la Strega Bianca nelle Cronache di Narnia di CS Lewis.


Sconfiggere la morte

Tornando nel mondo dei maghi, Voldemort non è certamente l’unico ad ambire all’immortalità, nonostante i maghi tendano a vivere più a lungo rispetto ai babbani. Nicolas Flamel, ad esempio, aveva 665 anni durante il primo anno a scuola di Harry. La differenza è la lunghezza alla quale Voldemort aspira e la pura arroganza che mostra nel suo tentativo di conquistarla.

L’antico concetto filosofico dell’immortalità dell’anima è l’idea che una persona viva in un senso non fisico, in una vita ultraterrena o attraverso le persone che l’hanno amata. Un po’ come la protezione donata a Harry da sua madre Lily, una protezione che Voldemort riconosce ma che non capirà mai.

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