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Gilderoy Allock: ecco la sua storia

2 Aprile 2016 sere-savo 5 min read

Gilderoy Allock: ecco la sua storia

2 Aprile 2016 Rose 5 min read

Tutti, almeno una volta nella nostra vita, ci siamo sempre chiesti cosa si nascondesse dietro un personaggio criptico e al contempo strambo qual è Gilderoy Allock.
Da Pottermore arriva la sua storia, dalla nascita al ricovero al San Mungo.

Allock

 

I primi anni di vita

Nato da una madre strega e da un padre babbano, con due sorelle più grandi, Gilderoy Allock è stato l’unico dei tre figli a essere un mago.
Intelligente e affascinante, date le sue capacità magiche, è stato sempre il favorito della madre e la consapevolezza di essere un mago ha fatto sbocciare in lui la vanità così come cresce normalmente una pianta infestante particolarmente pericolosa.



La scuola

L’arrivo di Allock a Hogwarts fu deludente e non fu il gran trionfo che lui e sua madre si aspettavano. Per qualche motivo, Allock non aveva appreso che a Hogwarts sarebbe stato in circondato da altri maghi e da altre streghe, spesso più bravi di lui.
A dirla tutta, Gilderoy aveva previsto il suo ingresso a Hogwarts non tanto diverso da quello che Harry Potter avrebbe sperimentato decenni più tardi. Si era immaginato, infatti, di camminare per i corridoi, in mezzo a sussurri e bisbigli di persone emozionate dalle sue abilità magiche.
Nella sua mente egli si rappresentava già come un eroe a tutti gli effetti e fu uno shock per lui scoprire che il suo nome era sconosciuto, il suo talento non era nulla di eccezionale e che nessuno era stato colpito per la bellezza dei suoi capelli.

 

Questo non vuol dire che Lockhart non avesse alcun talento.
I suoi insegnanti ritennero infatti che avesse un’intelligenza e delle capacità al di sopra della media, e che, con il duro lavoro, si sarebbe potuto fare qualcosa di sé e, anche se ciò non era stato all’altezza delle sue ambizioni, lo condivideva comunque con i compagni [..] Smistato nella casa di Corvonero, Gilderoy ha cominciato subito a prendere ottimi voti e a dare il meglio di sé nel proprio percorso scolastico. Nonostante ciò restava costante un tono di insoddisfazione: se non poteva essere il migliore a Hogwarts, avrebbe preferito non andarci affatto.

Sempre più spesso, durante gli anni scolastici, diresse il suo talento verso scorciatoie.
Apprezzò l’apprendimento non per se stesso, ma per l’attenzione che esso suscitava in lui.
Egli desiderava premi e riconoscimenti, tanto che fece pressioni al Preside affinché avviasse una newsletter della scuola, poiché non c’era nulla che lo facesse stare meglio se non vedere il suo nome e la proprio fotografia in stampa.
Non molto popolare, raggiunse comunque il suo obiettivo: gli altri studenti conoscevano il suo nome, a causa di vari gesti, che gli causarono anche guai.
Ricevette infatti come regalo una settimana di punizione per aver firmato magicamente il campo da Quidditch con il suo nome. Inoltre, riuscì a creare una proiezione illuminata del suo volto, mandandola verso il cielo a mo’ di Marchio Nero.
Si è inviato ottocento biglietti di San Valentino, il che ha causato un tale caos in Sala Grande e un tale traffico di gufi, che la colazione dovette essere abbandonato (troppe piume ed escrementi nella polenta).

San Valentino


Il post-Hogwarts

Quando Allock ha lasciato Hogwarts, è stato davvero un sospiro di sollievo da parte del personale della scuola.
Si sentì presto di lui in paesi stranieri, dove le sue imprese sono iniziate e hanno cominciato a essere sulla bocca della gente.
Molti dei suoi ex-insegnanti pensarono di averlo giudicato male perché stava dimostrando sia il coraggio e la resistenza, liberando vari luoghi remoti da pericolose creature oscure.
La verità era che Allock aveva trovato la sua vera vocazione, finalmente. Non era mai stato un mago cattivo, solo un pigro, e aveva deciso di affinare il suo talento in una sola direzione: incantesimi della memoria. Perfezionando questo incantesimo difficile, era riuscito a modificare i ricordi di una dozzina di maghi e streghe, potendo prendersi il merito per le loro imprese audaci e tornare in Gran Bretagna alla fine di ogni ‘avventura’ con un libro nuovo pronto per la pubblicazione.
Nel giro di un decennio da quando aveva lasciato la scuola, Gilderoy aveva raggiunto lo status di bestseller con la sua serie di libri autobiografici e aveva ormai la reputazione di un difensore di livello mondiale contro le Arti Oscure.
Dopo l’Ordine di Merlino, terza classe, divenne un membro onorario della Dark Force Defence League e, grazie al suo bell’aspetto incontaminato dalle molte battaglie in cui si era trovato faccia a faccia con la morte, dopo aver combattuto con lupi mannari, banshee e simili, vinse il premio per il più bel sorriso del settimanale delle streghe non meno di cinque volte di fila.


Il ritorno a Hogwarts

Molti membri del personale furono sconcertati quando Albus Silente scelse di invitare Gilderoy Allock a tornare a Hogwarts come professore di Difesa Contro le Arti Oscure.
Mentre da un lato era una fortuna aver trovato Gilderoy Allock ben disposto a quel lavoro, dato che diventato quasi impossibile convincere qualcuno a prendere il posto (si diceva fosse maledetto), dall’altro molti insegnanti avevano un ricordo negativo del mago, quali che fossero i suoi successi nel post Hogwarts.
In realtà, Albus Silente aveva un piano. Gli era infatti capitato di conoscere due dei maghi per le cui imprese Allock si era reso famoso, decantandole come proprie. Pertanto, Silente era convinto che Gilderoy avesse solo bisogno di essere rimesso in un ambiente scolastico ordinario, che lo rivelasse quale era: un ciarlatano e un imbroglione.
La professoressa McGranitt, che non aveva mai voluto una persona di tale stampo nella scuola, chiese a Silente che cosa pensava gli studenti avessero potuto imparare da un tale, vanitoso e amante della fama.
Silente rispose:  ‘c’è molto da imparare anche da un cattivo maestro: cosa non fare, come non essere’.
Data la sua fantastica carriera per il mondo, nulla avrebbe mai convinto Allock a tornare a Hogwarts sennonché la carta nascosta di Silente, su cui questo intendeva far leva.
Albus Silente giocò quindi Harry Potter, decidendo di affrontare la fama con la fama (uno stratagemma che Silente era di ripetere quattro anni più tardi, quando un altro insegnante aveva bisogno di essere convinto a tornare a scuola).
Sottolineando che essere l’insegnante di Harry Potter avrebbe messo il sigillo sulla sua fama, Allock non riuscì a resistervi.
Negli anni lontani da Hogwars, tuttavia, la sua magia era andata in estremo declino.
L’unico incantesimo per il quale aveva ancora la capacità reale era l’incantesimo capace di togliere la memoria, su cui aveva fatto perno per anni.
Le sue lezioni divennero rapidamente una farsa.
L’incidente che gli costò la sanità mentale si verificò alla fine del suo anno come insegnante a Hogwarts, quando venne colpito da un suo stesso incantesimo di memoria, cancellando per sempre il suo passato.

Da allora risiede nel reparto Janus Thickey dell’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche.

 

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