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Harry Potter induce al satanismo?

17 Febbraio 2015 sere-savo 5 min read

Harry Potter induce al satanismo?

17 Febbraio 2015 Rose 5 min read

Dall’uscita di Harry Potter a oggi scrittori, autorità e personaggi di rilievo si sono schierati pro o contro al maghetto e la domanda principale che porta alle loro teorie è: Harry Potter induce al satanismo?

Nel 2003 Gabriele Kuby, classe 1944, critica letteraria e sociologa tedesca, pubblicò un pamphlet dal titolo “Harry Potter, bene o male?”, nel quale accusava il maghetto inglese di far parte di un progetto o, osando, un complotto culturale mondiale che mirava a esaltare la magia, mettendo in netto secondo piano l’educazione cristiana.
Aggiungeva poi la scrittrice che il dualismo non netto tra bene e male presente nei romanzi di J.K.Rowling, in un mondo in costante minaccia, è capace di influenzare pesantemente le menti dei lettori fino a portarli al satanismo.

Don Lorenzo Biselx afferma in un articolo pubblicato sul numero 49 del periodico “La Tradizione Cattolica“, rivista ufficiale del Distretto Italiano della Fraternità Sacerdotale San Pio  X queste cose: 

Nel collegio di Hogwarts, tutta la vita è impregnata di magia. I professori sono tutti maghi o streghe, per esempio la professoressa McGranitt abile a metamorfosarsi in gatto. I libri di testo sono tutti magici: Manuale degli incantesimi, Storia della magia, Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, Le forze oscure: guida all’autoprotezione, ecc.

Ovviamente, le uniche lezioni seguite dagli scolari sono per imparare a fare bevande magiche, a gettare dei sortilegi, a trasformare delle cose, a
difendersi contro la magia nera e altre pratiche di magia e di stregoneria. Nessun altro insegnamento: siamo in pieno “fondamentalismo” magico.
Perfino i giochi sono magici: il gioco ufficiale di Hogwarts è il quidditch: una specie di football aereo su manici di scopa (arnese tradizionale del folklore stregonesco).

I soli riferimenti religiosi presenti nei quattro volumi sono la semplice evocazione delle feste di Natale e di Pasqua ridotte a un buon pranzo, uno scambio di regali e un periodo di ferie. Appare fugacemente il fantasma di un “monaco piccolo e grasso”. Invece Halloween è davvero la grande festa della scuola.

Nel quarto tomo, in occasione del S. Natale, l’autrice ci mostra un elmo vuoto che canta una parte delle parole del “Venite fedeli”; le lacune vengono colmate da rime inventate “tutte decisamente maleducate”. Festa e canto sacro vengono così tranquillamente profanati.

IMMENSI LIBRI
Se il primo volume aveva 296 pagine, il secondo 310, il terzo 368, il quarto ne ha 627. Come mai i nostri ragazzini, che leggono con sempre più fatica in questa civiltà dell’audiovisivo, riescono a divorare tante pagine?

Vengono stranamente affascinati da questa sottile miscela di naturale e di preternaturale, di reale e d’irreale, di concreto e di magico, di antico e di moderno. Il problema è che lo spirito di questi libri è uno spirito anticristiano: una descrizione ammaliatrice dell’Impero delle Tenebre.

DALL’ESOTERISMO AL SATANISMO
Il quarto tomo è il peggiore: i sortilegi si moltiplicano, diventano facilmente malefici, fino alla tragedia sanguinosa del trentaduesimo capitolo: uno stregone nero, Codaliscia, uccide un compagno di Harry in un cimitero davanti ai suoi occhi.

Poi ha luogo un rituale satanico, durante il quale il terrificante Voldemort riunisce il suo spirito a un corpo umano, dando così a se stesso una nuova vita. In questo rituale satanico, assolutamente orribile, una specie di bambino mostruoso viene gettato vivo
in un calderone bollente con le ossa di una tomba profanata e un po’ di sangue di Harry, il tutto con delle formule che sembrano ricordare in modo blasfemo i grandi misteri della Fede cattolica…

Lo scrittore e pedagogo francese Yves Chiron dichiara con franchezza dopo avere letto i quattro volumi di Harry Potter: “non ho che una grande fretta: sbarrazzarmene perché i miei figli non ci cadano sopra”.
“Non esiste una magia buona. La magia bianca praticata da Harry Potter e la magia nera sono entrambe nelle mani di Satana”, dice Padre Amorth.

La posizione di Ratzinger

Torniamo alla scrittrice tedesca; dopo la pubblicazione del suo saggio, scrivette una lettera all’allora cardinale Joseph Ratzinger dove la donna esponeva al futuro Papa i punti salienti del suo pensiero. Il 7 marzo 2003 l’ecclesiastico rispondeva con una lettera nella quale apprezzava di gran lunga le teorie da lei esposte e invitava la donna a diffondere il suo pensiero e di scrivere a Don Peter Fleedwood, sempre ecclesiastico, che si era invece schierato a favore di Harry Potter, in modo tale da schiarirgli le idee.

Addirittura, come riportò anche l’agenzia di stampa della Cei, in quei giorni don Peter Fleetwood affermava che non c’era nessun inneggiamento al satanismo:

I racconti sono scritti sul classico dualismo bene-male, in linea con quelli che erano gli standard dei vecchi miti dove gli “eroi” del bene sono quelli che alla fine vinceranno. I nemici di Harry ricordano il male in tutte le sue forme e alla fine sono quelli che perderanno. Non vedo niente di sbagliato in questo o niente che possa danneggiare i bambini che lo leggono.

L’altro lato

Accanto a Fleetwood anche altri ecclesiastici si schierarono apertamente pro Harry Potter. Il pastore Peter Ciaccio, laureato alla Facoltà Valdese di Teologia, si occupa del rapporto tra fede cristiana e cinema, con incursioni nella letteratura, e nel 2011 pubblicò ”Il Vangelo secondo Harry Potter”:

È un’analisi teologica – ma anche psicologica, esistenziale, politica e sociale – delle tematiche spirituali che affiorano nella saga fantasy di J.K. Rowling. Benché diversi credenti, e non solo, considerino il ciclo di Harry Potter un veicolo di modelli negativi che portino al satanismo, molti altri vi trovano invece, tra le altre, significative tracce della cultura ebraico-cristiana.

Peter Ciaccio propone una lettura che mette in luce i parallelismi tra il mondo della teologia, quello della fantasia e quello reale, evidenziando molte questioni chiave della vita umana e della fede cristiana nonché numerose analogie. Una delle più straordinarie è quella tra l’universalmente odiata Dolores Umbridge, diligente funzionaria del Ministero della Magia, e Adolf Eichmann, organizzatore della “soluzione finale” nella Germania nazista.

Il Vaticano nel suo rapporto sul proliferare del New Age nel 2003 (presentato negli stessi giorni in cui Ratzinger mandava quelle famose lettere di condanna) si dimostrò tollerante su Harry Potter.
La Chiesa ortodossa si pronunciò attraverso il patriarcato di Mosca e non rivelò nella saga nient’altro che “una favola”.
La Chiesa anglicana arrivò addirittura a consigliarne la lettura.


Fonti: 
La Repubblica
Voce Evangelica

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